Conobbi Simone Fernando Sacconi quando ero ricoverato in un ospedale dell'Esercito Americano a Staten Island, New York, costretto su una carrozzella a causa delle ferite ricevute in Germania il 15 aprile 1945. Nell'agosto dello stesso anno, il Maestro Sacconi venne a fare la valutazione di un violino che avevo costruito all'età di quattordici anni e si offrì di insegnarmi a diventare un liutaio professionista. Già da quel primo incontro, mostrò il suo altruismo e la sua delicatezza nel dedicarmi del suo tempo prezioso venendo un giorno alla settimana all'Ospedale Generale Halloran per trasmettermi il suo sapere e la sua esperienza. Se ero costretto a letto da un intervento chirurgico, lui portava un bel Stradivari o un [Guarneri, n.d.t.] del Gesù per illustrarmi le molte pregevoli caratteristiche di questi straordinari capolavori. Fu veramente un uomo di grande dolcezza e sensibilità.
Mi sento privilegiato ad aver studiato con lui dal 1945 fino al giorno in cui mi arrivò una telefonata terribile da Tom Bertucca, che chiamava da Rembert Wurlitzer per dirmi che il Maestro era morto serenamente nel sonno, soltanto due settimane dopo che io ero andato alla sua casa di Long Island a trovare lui e la sua meravigliosa moglie, Teresita.
Non fu solo un genio nel suo campo, ma anche un meraviglioso, caloroso essere umano, che diede se stesso alla sua arte e ai suoi allievi. Il suo insegnamento continua a influenzare me e molti suoi allievi nella costruzione di strumenti di alta qualità.
Molte volte, quando al banco ho una riparazione particolarmente difficile, sento la sua presenza, sento che mi guarda da dietro le spalle, e mi viene la soluzione del problema. Come per qualsiasi altro grande maestro, sono sicuro che i suoi metodi saranno utilizzati da molte future generazioni di liutai, come sta facendo ora mio figlio Michael, mio apprendista dallo scorso anno.
Sono sicuro che se esiste un paradiso dei liutai, lui siede ora alla destra di Antonio Stradivari e starà chiedendo a Giuseppe Guarneri del Gesù: "Perché eri un artigiano così poco accurato?"
Buffalo, 1° maggio 1984
Tratto dal libro: «Dalla liuteria alla musica: l’opera di Simone Fernando Sacconi», presentato il 17 dicembre 1985 alla Library of Congress di Washington, D.C. (Cremona, ACLAP, prima edizione 1985, seconda edizione 1986, pag. 67 - Italian / English).