

L'uomo e il maestro
nelle testimonianze dei più grandi liutai,
esperti e musicisti
che lo hanno conosciuto e altri scritti
Dal libro:
«Dalla liuteriaalla musica:
l'opera di Simone Fernando Sacconi»
Cremona: Aclap, 1985
Nella foto:
Il Maestro Sacconi a Point Lookout, Long Island, NY, 1948
e il violino di Antonio Stradivari Cremonese 1715

Prefazione di Alfredo Puerari al libro «I 'segreti' di Stradivari» di Simone Fernando Sacconi, in ricordo del grande Maestro liutaio, restauratore ed esperto nel 130° anniversario della nascita (1895 - 2025)
Nella foto:
Il libro «Simone Fernando Sacconi. Una vita per Stradivari» (in corso di preparazione) riprende l’omonimo titolo del fortunato progetto promosso dal Museo del Violino, a cura di Fausto Cacciatori, il 24 e 25 giugno 2023 nel 50° anniversario della morte del Maestro

Cover of the December 2025 issue of The Stradmagazine, which contains an extensive article on the great master luthier and restorer Simone Fernando Sacconi

Cover of the book"I 'segreti' di Stradivari" ("The 'Secrets' of Stradivari") by Simone Fernando Sacconi,published in Cremona in 1972 by Libreria del Convegno Editrice di Maria Rivaroli Lombardini
by Peter Somerford
The Strad, London
December 2025
Simone Fernando Sacconi was a brilliant violin maker and restorer, a respected teacher, and, quite literally, a celebrated author. From pages 48 to 53 of the magazine, a group of musicians and violin makers pay tribute to Sacconi on the 130th anniversary of his birth. Author of the seminal work "The 'Secrets' of Stradivari" ("I 'segreti' di Stradivari"), he was a generous man who freely shared his knowledge and is fondly remembered.
Peter Somerford provides a biography of Sacconi and interviews master violin maker Wanna Zambelli, violinist Salvatore Accardo, and American restorers Carlos Arcieri (along with Rosanna Arcieri) and David Segal.
The article includes numerous period photos and a video. The video ("The world of music. The instrument maker") is set in 1965 at Rembert Wurlitzer's violin-making workshop in New York. In this unique American workshop, the ancient art of violin making is still practiced, using techniques, tools, and designs inherited directly from the hands of the great 17th-century Cremonese master, Antonio Stradivari. Host Morton Gould watches a violin-making demonstration by Simone Fernando Sacconi, the workshop's master craftsman. Gould also speaks briefly with Lee Wurlitzer, who took over her husband's workshop after his death in 1963, and their daughter, Marianne Wurlitzer, who works at the bench with Maestro Sacconi and the other luthiers, including Dario d'Attili, Sacconi's future successor.
Watch the video for free:
www.loc.gov/item/2023602026

A distanza di oltre un secolo dalla sua nascita, la sua ex allieva Wanna Zambelli invita a riscoprire la sua storia, caratterizzata dal merito di aver saputo valorizzare la creatività artigiana, mettendo al centro pazienza, lentezza e sensibilità.
Il 30 maggio 2025 ricorrono i centotrent’anni dalla nascita di Simone Fernando Sacconi (Roma, 1895 – New York, 1973), maestro liutaio italo americano, tra i massimi esperti del Novecento in quest’arte senza tempo.
Oggi, la sua ex allieva Wanna Zambelli lo ricorda con commozione in questa intervista “raccontata”, riconoscendo al maestro non solo la grande capacità di saper trasmettere le conoscenze, per quanto complesse, in maniera semplice e lineare, ma anche di mantenere sempre con gli interlocutori, indipendentemente dal loro status, un approccio confidenziale, affettivo e umano. (...)
di Ludovica Palmieri
Artribune
Roma, 23 maggio 2025
Nelle foto, dall'alto:
► I cimeli stradivariani furono per Sacconi un riferimento costante nelle sue ricerche sulla liuteria cremonese.
Cremona, 1968. Museo di Organologia (oggi nel Museo del Violino) Foto © Archivio Bissolotti
► Il Maestro Sacconi intento alla sgrossatura del contorno di uno strumento. Foto © 1965 Archivio Wurlitzer, New York


«Il tempo, la pazienza, la possibilità di fare in modo che vernici e legno trovino il loro magico equilibrio è forse l’eredità più importante che ci ha lasciato Sacconi, è la sua intuizione che pone il saper fare liutario in un contesto di alto artigianato, in tempi in cui di questo non si parlava e in cui la produzione continua dettava legge o forse detta ancora legge – osserva Wanna Zambelli, allieva di Francesco Bissolotti e testimone diretta delle estati di Fernando Sacconi a Cremona alla fine degli anni Sessanta e inizio anni Settanta del Novecento -. (...)
di Nicola Arrigoni
ARCHI magazine
Roma, 14 giugno 2025
Leggi: Archi magazine - articoli
Nella foto: Wanna Zambelli e Luca Burgazzi, assessore alla cultura di Cremona, svelano la targa della nuova «Sala Sacconi» del Museo del Violino. A sinistra: Virginia Villa, direttore generale del Museo. Foto © 2023 Museo del Violino

CREMONA. «Sacconi era l’oracolo per noi violinisti. Quando ci si incontrava tra colleghi e ci si chiedeva questo violino cos’è, cosa non è, la prima domanda era: Sacconi l’ha visto? Cosa dice Sacconi? – ha raccontato Salvatore Accardo –. Lui era l’ultima parola, era il vangelo». È questa una delle testimonianze raccolte nel sito www.simonefernandosacconi.it che rilancia alcuni brani tratti dal libro Dalla liuteria alla musica: l’opera di Simone Fernando Sacconi, pubblicato dall’Aclap di Cremona nel 1985 e presentato il 17 dicembre dello stesso anno alla Library of Congress di Washington, D.C.
Simone Fernando Sacconi – di cui ricorrono i 130 anni della nascita (30 maggio 1895) – è una figura cardine nella storia della liuteria italiana, ma in particolar modo nella storia novecentesca della rinascita e reinvenzione della liuteria classica cremonese. Senza Sacconi il saper fare liutario, riconosciuto dall’UNESCO nel 2012 come bene immateriale dell’umanità, non ci sarebbe. (...)
di Nicola Arrigoni
La Provincia, quotidiano di Cremona
26 maggio 2025
Nelle foto, dall'alto:
► Simone Fernando Sacconi al lavoro da Wurlitzer, grande casa di restauro a New York. Foto © 1965 Archivio Wurlitzer, New York
► Copertina del libro Dalla liuteria alla musica: l'opera di Simone Fernando Sacconi ideato e promosso dai liutai Francesco Bissolotti e Wanna Zambelli, pubblicato nel 1985 dall'Aclap di Cremona e presentato nel dicembre della stesso anno alla Library of Congress di Washington, D.C.
Library of Congress: LC Catalog - Item Information (Full Record)


"Il rispetto del tempo, la pazienza, la possibilità di fare in modo che vernici e legno trovino il loro magico equilibrio è il patrimonio ideale che ci ha lasciato Sacconi, è la sua intuizione che pone il saper fare liutario in un contesto di alto artigianato, in tempi in cui di questo non si parlava e in cui la produzione continua dettava legge o forse detta ancora legge – osserva Wanna Zambelli, allieva di Francesco Bissolotti e testimone diretta delle estati di Simone Fernando Sacconi a Cremona alla fine degli anni Sessanta e inizio anni Settanta del Novecento –. C’è chi obbietta sull’attendibilità delle osservazioni fatte da Sacconi, certo è che il suo libro I ‘segreti’ di Stradivari è il primo tentativo di analisi sistemica del modo di fare violini nell’età classica e d’oro della liuteria cremonese. Sacconi ebbe modo di lavorare, analizzare più di 350 strumenti di scuola cremonese dei quali 300 di Stradivari. Da questa esperienza nascono le sue osservazioni che raccolse nel volume I ‘segreti’ di Stradivari, pubblicato a Cremona nel 1972, ma che provvide, fin da subito, a glossare, modificare, partendo proprio dall’edizione stampata”. (...)
di Nicola Arrigoni
Amadeus
Il mensile della grande musica
Milano, maggio 2025


«Sacconi era l’oracolo per noi violinisti. Quando ci si incontrava tra colleghi e ci si chiedeva questo violino cos’è, cosa non è, la prima domanda era: Sacconi l’ha visto? Cosa dice Sacconi? – ha raccontato Salvatore Accardo –. Lui era l’ultima parola, era il vangelo». È questa una delle testimonianze raccolte nel sito www.simonefernandosacconi.it che rilancia alcuni brani tratti dal libro Dalla liuteria alla musica: l’opera di Simone Fernando Sacconi, pubblicato dall’Aclap di Cremona nel 1985 e presentato il 17 dicembre dello stesso anno alla Library of Congress di Washington, D.C.
Simone Fernando Sacconi – di cui ricorrono i 130 anni della nascita (30 maggio 1895) – è una figura cardine nella storia della liuteria italiana, ma in particolar modo nella storia novecentesca della rinascita e reinvenzione della liuteria classica cremonese. Senza Sacconi il saper fare liutario, riconosciuto dall’UNESCO nel 2012 come bene immateriale dell’umanità, non ci sarebbe. (...)
di Nicola Arrigoni
Archi Magazine
Speciale 130° anniversario della nascita del Maestro Sacconi
Roma, maggio-giugno 2025
Nelle foto, dall'alto:
► Simone Fernando Sacconi: fino all'ultimo amò gli strumenti della tradizione liutaria classica
► A destra nella foto: il Maestro Sacconi durante i lavori preparatori della grande mostra del «Bicentenario Stradivariano allestita a Cremona dal maggio all’ottobre del 1937. A sinistra nella foto: il professor don Illemo Camelli, pittore cremonese e all’epoca direttore dei Musei Civici di Cremona


Dopo un anno passato senza gioia in un istituto tecnico, ho chiesto consiglio a un pittore del mio paese d’origine, Volongo, a una manciata di chilometri da Cremona, che mi ha indirizzato alla Scuola Internazionale di Liuteria. Ed è nel Palazzo dell’Arte – oggi sede del Museo del Violino e che allora ospitava la scuola – che nel 1968, nel mio primo anno di corso, ho incontrato, in una delle sue poche visite e lezioni straordinarie, il Maestro italo-americano Simone Fernando Sacconi, liutaio, restauratore ed esperto fra i massimi del Novecento, del quale quest’anno ricorre il 130° anniversario della nascita (30 maggio 1895).
Me lo ricordo attorniato da noi pochi allievi (eravamo una decina in tutto), incuriositi e attentissimi alle sue spiegazioni. Già molto prima del suo arrivo, si era creato un clima di attesa febbrile per una visita considerata un evento. E mi chiedevo chi fosse mai questo grande esperto che veniva dall’America con la fama di aver riparato più di trecento strumenti antichi e di aver avuto rapporti di lavoro con musicisti di eccezione (...)
di Wanna Zambelli
Archi Magazine
Speciale 130° anniversario della nascita del Maestro Sacconi
Roma, maggio-giugno 2025
Nelle foto, dall'alto:
► Simone Fernando Sacconi: ogni dettaglio lo coinvolgeva completamente
► Copertina del libro «I 'segreti' di Stradivari» di Simone Fernando Sacconi pubblicato a Cremona nel 1972 dalla Libreria del Convegno Editrice di Maria Rivaroli Lombardini


L'allieva Wanna Zambelli ricorda il liutaio italo-americano
(...) «Sacconi ha rimesso al centro della nostra moderna civiltà industriale il valore della creatività del lavoro artigiano, ha rimesso al centro il valore della pazienza e della cura nel lavoro, ha rimesso al centro la passione e il desiderio di far bene le cose. Ecco, questa è l’eredità che lui mi ha lasciato e che ho cercato di trasmettere ai miei tanti allievi in quarantaquattro anni di insegnamento alla Scuola di Liuteria di Cremona, con la speranza di aver sparso un seme fecondo».
«Qualcuno oggi sostiene che con l’intelligenza artificiale fra qualche anno avremo violini “perfetti” senza bisogno del liutaio, della sua sensibilità, della sua creatività, della sua cultura, della sua capacità di sentire e capire il legno, sempre diverso per provenienza, stagionatura e mille altre variabili. Da Sacconi io ho imparato una liuteria dove un violino, una viola, un cello, un contrabbasso nascono ancora dalle mani di un uomo».
di Alessandro Rigolli
Il Giornale della Musica
Torino, 19 maggio 2025
Nelle foto, dall'alto:
► Simone Fernando Sacconi collauda la voce di uno strumento
Foto © 1965 Archivio Wurlitzer, New York
► I cimeli stradivariani furono per Sacconi un riferimento costante nelle sue ricerche sulla liuteria cremonese.
Cremona, 1968. Museo di Organologia (oggi nel Museo del Violino) Foto © Archivio Bissolotti


One of the world’s most renowned violin experts died on 26 April this year. Anne Inglis looks back at his life, while friends and colleagues share their memories
The Strad, 27 June 2025
by Anne Inglis
In the photos, from above:
► Charles Beare. Photo courtesy Beare Violins Ltd
► Charles Beare in Cremona. Surrounded by Stradivaris at the 1987 Cremona exhibition. Photo courtesy Beare Violins Ltd


L’esperto inglese, cittadino onorario di Cremona, contribuì ad acquisti di importanti strumenti
CREMONA - «Lo definii il Papa della liuteria negli anni in cui consigliò alla Fondazione Stauffer di acquistare il violoncello di Stradivari ex Cristiani 1700. Lui mi guardò, ero allora sindaco, e cercò di ridimensionare la mia citazione», ricorda Paolo Bodini parlando di Charles Beare. L'eccellente liutaio britannico, commerciante di violini e tra i massimi esperti di liuteria è scomparso sabato 26 aprile 2025 nella sua Londra. Con Beare se ne va un pezzo di liuteria cremonese, se ne va un protagonista assoluto della storia novecentesca del saper fare liutario, legato direttamente al magistero di Simone Fernando Sacconi da cui apprese l’arte di analizzare e individuare i grandi capolavori della liuteria cremonese e di cui si sentiva in un certo qual modo erede.
Nel 2001, il New York Times ha descritto Beare come «l’autenticatore più stimato al mondo». Nel 2002, la Cnn lo ha definito «il commerciante di violini più rispettato al mondo» e «il re di tutti i commercianti di violini». Si stima che Beare abbia firmato personalmente più di 5.000 certificati di autenticità nel corso della sua carriera. Quarto di cinque figli in una famiglia di esperti di violini, è stato direttore della John & Arthur Beare, con sede a Londra, prima di dimettersi nel 2012. Attualmente era direttore dell’azienda di famiglia Beare Violins. (...)
di Nicola Arrigoni
La Provincia, quotidiano di Cremona
29 aprile 2025
Nelle foto:
Charles Beare: © Studio Smile e La Provincia di Cremona


Arrivai a New York con la nave alle sei di una buia mattina di sabato nel gennaio del 1960. Rembert Wurlitzer era venuto a Londra mentre io ero ancora alla Scuola di Liuteria di Mittenwald e, senza neanche avermi conosciuto, aveva suggerito ai miei genitori riconoscenti che passassi un anno a New York, poiché riteneva che la sua bottega, sotto la direzione di Sacconi, avesse fatto grandi progressi nelle tecniche del restauro e che, in ogni modo, avrei tratto beneficio dal vedere molti degli strumenti più pregiati esistenti al mondo.
La trepidazione che sentii mentre raccoglievo la mia roba sul molo svanì nell'istante in cui un gentiluomo alto ed elegante si tolse il cappello e si presentò come Rembert Wurlitzer; alle nove ero nello stabile di Wurlitzer nella 42a Strada e stavo facendo conoscenza con alcuni dei migliori amici che abbia mai avuto. (...)
di Charles Beare
Londra, 4 luglio 1985
Testimonianza tratta dal libro «Dalla liuteria alla musica: l'opera di Simone Fernando Sacconi - From Violinmaking to Music: The Life and Works of Simone Fernando Sacconi» pubblicato dall'Aclap di Cremona nel 1985 (ideato e promosso dai liutai Francesco Bissolotti e Wanna Zambelli, Coordinatore alla produzione Franco Feroldi) e presentato ufficialmente nel dicembre dello stesso anno alla Library of Congress di Washington, D.C.
Nella foto in alto, da sinistra: Dario D'Attili, il Maestro Sacconi, Vahakn Nigogosian e Charles Beare. A destra, in primo piano: Mario D'Alessandro (a pesca sull'Atlantico nella baia di Long Island).


This year, New York City celebrates its quadricentennial.
To honor the importance of this city in the Tarisio story, we put together a short history of violin making in the Empire City. We NY.
In the photo, from left:
George Gemünder and Simone Fernando Sacconi


with Morton Gould
Summary
This program takes place at the Rembert Wurlitzer violin workshop in New York City. In the only shop of its kind in America, the ancient craft of violin-making is still being practiced, using techniques, tools, and plans that came directly from the hands of the great seventeenth century Cremonese master, Antonio Stradivari. Host Morton Gould is given a demonstration of the making of a violin by Simone Fernando Sacconi, the shop's master craftsman. Gould also speaks briefly with Lee Wurlitzer, who took over her late husband's shop after his death in 1963, and with their daughter, Marianne Wurlitzer, working at the bench with Maestro Sacconi and the other violin makers, including Dario d'Attili, Sacconi's eventual successor.
Created / Published
United States: National Educational Television Network, 1965-01-17.
Library of Congress Control Number: 2023602026
Credit Line: Library of Congress, Motion Picture, Broadcasting, and Recorded Sound Division.

Roland Feller grew up in Switzerland and attended the violin-making school in Mittenwald, Germany. After completing his schooling, Feller came home to the United States to work at New York’s famed Rembert Wurlitzer Co. There, he collaborated with restorer Simone Fernando Sacconi, who would teach him the 18th century Cremonese techniques of Stradivari and Guarneri when the shop was closed.
He later opened his own shop in San Francisco where he is a much sought after restorer as well as maker. Here Roland tells of the challenges he endured in those early years of his violin-making education.
Web: Roland Feller


Nel sesto anniversario della scomparsa del maestro liutaio Francesco Bissolotti di Cremona (che ci ha lasciato il 31 gennaio 2019) affidiamo l'affettuoso ricordo alla testimonianza da lui rilasciata sul grande liutaio, restauratore ed esperto Simone Fernando Sacconi per la pubblicazione internazionale «Dalla liuteria alla musica: l'opera di Simone Fernando Sacconi» data alle stampe dall'Aclap di Cremona nel 1985 e presentata il 17 dicembre dello stesso anno alla Library of Congress di Washington, D.C.
La testimonianza del maestro Bissolotti è stata ripresa nel libro «Simone Fernando Sacconi. Liutaio, restauratore ed esperto fra i massimi del Novecento» a cura dei liutai Wanna Zambelli e Marco Vinicio Bissolotti, presentato il 25 giugno 2023 nell'Auditorium «Giovanni Arvedi» del Museo del Violino, nell'ambito delle celebrazioni per il 50° anniversario della morte di Sacconi (1973-2023).
Per onorare la memoria del Maestro italo-americano è parso infatti appropriato proporre in questo nuovo libro a lui dedicato, accanto a ulteriori contributi, alcuni brani, documenti e fotografie tratti dal primo volume, ideato e promosso dai maestri liutai Francesco Bissolotti e Wanna Zambelli (Coordinatore alla produzione Franco Feroldi), nel quale si sono raccolte le testimonianze di tanti che nel mondo – grandi liutai, restauratori, esperti, famosi musicisti, prestigiosi collezionisti e studiosi – hanno conosciuto o lavorato a stretto contatto con Sacconi.
L’importanza e il valore storico dei singoli contributi hanno indotto a rispettare con assoluto rigore l’integrità dei testi originali, nella loro varietà di stili, intonazioni e forme di espressione.
Si sono così salvaguardate la spontaneità e la ricchezza del sentire di ognuno; qualità che hanno fatto di quell’opera un omaggio prezioso dei grandi di ieri e di oggi al grande Maestro e alla sua arte.
Nella foto in alto:
► Copertina del libro «Dalla liuteria alla musica: l'opera di Simone Fernando Sacconi» (versione italiana)
Nella foto al centro, da sinistra:
► Il liutaio Francesco Bissolotti, Simone Fernando Sacconi e il liutaio Giorgio Cè. Cremona, maggio 1968
Foto: © Archivio Bissolotti, Cremona
Nella foto in basso:
► Copertina del libro «Simone Fernando Sacconi. Liutaio, restauratore ed esperto fra i massimi del Novecento»



Cremona - Museo del Violino
Auditorium «Giovanni Arvedi»
18 dicembre 2023
Il primo applauso è dedicato a lui, il più grande, l’unico: Antonio Stradivari. Parte spontaneamente dall’anima pulsante del pubblico non appena Fausto Cacciatori, conservatore, apre la custodia dello Stradivari ‘Cremonese’ 1715, estrae lo strumento e lo posiziona sul tavolo adiacente al pianoforte. Un applauso libero, vero, sincero, il primo di una lunga serie in tutta la serata (non tutti nei momenti giusti, ma questo poco importa), un plauso che è una manifestazione d’affetto, una lettera d’amore dei cremonesi al loro antico concittadino, al nome che ha fatto grande la città nel mondo.
«I trecento grammi di legno più prezioso al mondo - gioca Roberto Codazzi, direttore artistico del Museo del Violino, nella sua introduzione al concerto -: il ‘Cremonese’ esce dallo scrigno dei tesori del Museo del Violino di Cremona per ricordare Stradivari nell’anniversario della sua scomparsa» (...)
di Giulio Solzi Gaboardi
La Provincia, quotidiano di Cremona
Nelle foto, dall'alto:
√ Violino di Antonio Stradivari «Cremonese» 1715
Foto © Luca Valcarenghi
√ Copertina del libro «I 'segreti' di Stradivari» di Simone Fernando Sacconi, Cremona: Libreria del Convegno Editrice, 1972



Simone Fernando Sacconi
Targa celebrativa all'ingresso della Sala 7 del Museo del Violino di Cremona
intitolata al Maestro con cerimonia ufficiale dell'8 ottobre 2023
Nell'ambito del progetto
UNA VITA PER STRADIVARI
il Museo del Violino ricorda Simone Fernando Sacconi



Museo del Violino
Auditorium «Giovanni Arvedi»
Giornata di studi dedicata a Simone Fernando Sacconi
nel 50° anniversario della morte (1973-2023)
Cremona, 24 giugno 2023
Sessione del mattino
Da sinistra nella foto:
Marco Vinicio Bissolotti, liutaio; Wanna Zambelli, liutaia (allieva cremonese del Maestro Sacconi);
Bruce Carlson, restauratore; Fausto Cacciatori, Conservatore delle Raccolte del Museo del Violino;
Virginia Villa, Direttore Generale del Museo.
Comunicazioni:
Peter Beare, figlio dell'esperto inglese e allievo di Sacconi Charles Beare;
Salvatore Accardo, violinista (in collegamento video da remoto)


Cremona, 8 ottobre 2023
ARCHI Magazine
Novembre-dicembre 2023

Violino Simone Fernando Sacconi
New York, 1941
di Fausto Cacciatori
ARCHI Magazine, luglio-agosto 2023
Nella foto in alto:
► Simone Fernando Sacconi, violino 1941 (testa)
Nella foto al centro, da sinistra:
► Il liutaio Francesco Bissolotti, Simone Fernando Sacconi e il liutaio Giorgio Cè. Cremona, maggio 1968
Foto: © Archivio Marco Vinicio Bissolotti
Nella foto in basso: ► Cremona, Museo del ViolinoUna vita per Stradivari: mostra di strumenti del Maestro Simone Fernando Sacconi (24 giugno-1° ottobre 2023)Da sinistra, il giorno dell'inaugurazione: Virginia Villa, Direttore Generale Museo del Violino; Fausto Cacciatori, Curatore delle raccolte del Museo; Bruce Carlson, rinomato restauratore cremonese; Wanna Zambelli, liutaia e allieva cremonese del Maestro Sacconi; Peter Beare, liutaio e restauratore (figlio dell'esperto inglese Charles Beare, allievo di Sacconi)
Foto: © Fotolive/Calvi



diGregorio Moppi
ARCHI Magazine, luglio-agosto 2023

Salone Internazionale degli Strumenti di Alto Artigianato
Cremona 22-24 Settembre 2023
Nell'ambito del Salone Cremona Musica, «Mondomusica» è la manifestazione più importante al mondo per la liuteria d’alta qualità. Dal 2002, ogni anno, si ritrovano alla Fiera di Cremona i migliori Maestri liutai, i principali produttori di accessori e forniture per la liuteria, editori musicali e commercianti che incontrano i compratori internazionali più qualificati, oltre a musicisti professionisti e amatoriali provenienti da tutto il mondo.

A Cremona restaurata la casa-bottega del grande maestro liutaio, mentre si celebra anche il cinquantenario dalla morte di Simone Fernando Sacconi, il restauratore che, più di ogni altro, ne ha tramandato la memoria.
di Matilde Giuliani
La Repubblica, 11 luglio 2023
Nella foto: Simone Fernando Sacconi, violoncello 1925 (top)
© Archivio Bissolotti, Cremona

Gli strumenti del grande liutaio, restauratore ed esperto, fra i massimi del Novecento, nato a Roma il 30 maggio 1895 e morto a Point Lookout, Long Island, NY, il 26 giugno 1973
Nella foto:
Simone Fernando Sacconi, violoncello, Roma 1928 (scroll)



Le foto sono state gentilmente messe a disposizione sul gruppo Facebook dedicato a Simone Fernando Sacconi dal maestro Andrea Pecolo, eccellente violinista dell'Orchestra del Teatro alla Scala.
Come dichiarato dal maestro Pecolo, lo strumento non è in vendita.
Copia dello Stradivari 1717
Violino Simone Fernando Sacconi 1923 (top)
Copia dello Stradivari 1717
Copia dello Stradivari 1717

Gli strumenti del grande liutaio, restauratore ed esperto, fra i massimi del Novecento, nato a Roma il 30 maggio 1895 e morto a Point Lookout, Long Island, NY, il 26 giugno 1973
Nella foto: Simone Fernando Sacconi, viola 1971 (top)
© Archivio Bissolotti, Cremona

Simone Fernando Sacconi, liutologo di fama internazionale, cittadino onorario di Cremona e appassionato studioso della liuteria classica, è morto a New York il 26 giugno 1973, per un improvviso malore, all'età di 78 anni. La notizia, giunta in città attraverso un telegramma della moglie Teresita Pacini, ha lasciato costernati tutti coloro che lo hanno ben conosciuto, ammirandone le doti di artista e di liutaio, e che con lui avevano collaborato per molti anni per rendere sempre più nota e più apprezzata l'arte degli antichi maestri cremonesi.
di Elia Santoro
«La Provincia, quotidiano di Cremona»
29 giugno 1973
L'ultima foto di Simone Fernando Sacconi scattata dalla moglie Teresita Pacini a Point Lookout, Long Island, NY
La casa originale era un po' diversa, ma è commovente vedere il posto dove il grande Maestro ha vissuto e ha avuto il suo laboratorio privato per tanti anni, fino alla morte avvenuta il 26 giugno 1973
Dall'alto:
Casa Sacconi a Point Lookout


Nel mese di giugno 2023 abbiamo celebrato al Museo del Violino di Cremona il 50° anniversario della scomparsa del grande liutaio, restauratore di strumenti antichi, ricercatore ed esperto Simone Fernando Sacconi (Roma, 30 maggio 1895 / Point Lookout, Long Island, NY, 26 giugno 1973), uno dei massimi esponenti della liuteria del Novecento (Simone Fernando Sacconi).
Per onorare la memoria del Maestro, è parso appropriato riproporre in questo sito web a lui dedicato numerosi brani, documenti e fotografie tratti dal libro in italiano-inglese «Dalla liuteria alla musica: l’opera di Simone Fernando Sacconi», dato alle stampe dall'Aclap di Cremona nel 1985 e presentato il 17 dicembre dello stesso anno alla Library of Congress di Washington, DC.
In questa corposa pubblicazione internazionale, ideata e promossa dai maestri liutai Francesco Bissolotti e Wanna Zambelli di Cremona, si sono raccolte le testimonianze di tanti che nel mondo – grandi liutai, restauratori di strumenti antichi, esperti, famosi musicisti, collezionisti e studiosi – hanno conosciuto o lavorato con Sacconi.
L'importanza e il valore storico dei singoli contributi hanno indotto a rispettare con assoluto rigore l'integrità dei testi originali, nella loro varietà di stili, intonazioni e forme di espressione. Si sono così salvaguardate la spontaneità e la ricchezza del sentire di ognuno; qualità che hanno fatto di quest'opera un omaggio prezioso dei grandi di ieri e di oggi al grande Maestro e alla sua arte.
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«Sono stati lo straordinario affetto per gli strumenti e la comprensione per gli artisti con cui era amico che hanno fatto di Fernando Sacconi un individuo unico e che l’hanno fatto considerare dai professionisti di tutto il mondo l’uomo numero uno a cui rivolgersi per un giudizio finale.
Creò il metro col quale tutti gli altri furono misurati, e ci sono moltissimi liutai e violinisti che debbono le loro carriere e le loro conoscenze alla sua generosità. E così la sua memoria continua a vivere dentro noi tutti.»
[Isaac Stern. New York, 19 febbraio 1984]
«Non v'è alcun dubbio che Simone Fernando Sacconi fu un grandissimo liutaio e qualsiasi restauro fatto da lui fu, in sé, un capolavoro.
La sua sensibilità e la sua ammirazione per i magnifici strumenti che passavano per le sue mani erano segnate da un rispetto profondo. Come studiava e misurava i grandi Stradivari, Amati e Guarneri! Divenne una "storia d'amore".
(...) I musicisti di oggi hanno nei confronti di Simone Fernando Sacconi un enorme debito di gratitudine.»
[Leonard Rose. New York, 19 gennaio 1984]
«La mente indagatrice di (...) Sacconi ha esplorato tutto ciò che aveva a che fare con violini e archi, ed egli è diventato celebre sia come costruttore di nuovi strumenti, sia come esperto, restauratore e maestro nella messa a punto degli esemplari antichi più pregiati.
Molti dei suoi più intimi amici e dei suoi clienti più stimati sono ormai anch’essi scomparsi, ma dai racconti dei musicisti che hanno con cortesia contribuito a questo libro emerge la figura di un liutaio loro dedito e del tutto qualificato a servire i loro bisogni.
Dalle testimonianze dei liutai il lettore non soltanto comprenderà l’eccezionale stima che si aveva per il Maestro Sacconi, ma intuirà anche qualcosa della sua grandezza come insegnante e della sua amabile generosità nel trasmettere il sapere che aveva con tanta fatica accumulato.»
[Charles Beare. Londra, 4 luglio 1985]
«Conobbi Sacconi per la prima volta nel 1937 a Cremona, e più tardi lo stesso anno a New York, dove dirigeva la bottega di Emil Hermann. In quell'occasione gli mostrai un violino ancora senza vernice per averne un suo giudizio e dei consigli. Da allora gli feci regolari visite finché divenni dipendente di Emil Herrmann. Da quel momento in poi, lavorando a tempo pieno con Sacconi, ebbi l'eccezionale opportunità di rimanere sotto la sua guida fino al 1947, quando mi trasferii a Los Angeles e mi misi in proprio. Non mi soffermerò su degli aneddoti, ma citerò quelli che ritengo siano i più importanti e mirabili contributi che quest'uomo rinascimentale ha dato alla nostra arte e alla nostra professione.
Innanzitutto, aveva una destrezza stupefacente in tutte le fasi dell'intaglio del legno, tanto da collocarlo fra i migliori mai esistiti. Inoltre, sapeva disegnare e ritoccare come un pittore e, soprattutto, conosceva a fondo i grandi liutai classici italiani dei secoli XVI, XVII e XVIII e aveva gradualmente acquisito – attraverso la sua quasi fanatica dedizione e operosità – un vasto sapere generale e un gusto raffinato.
Tutti questi copiosi doni meravigliosamente sviluppati si accompagnarono a una fantasia artistica che gli permise di inventare nuove e sofisticate tecniche di riparazione, che insegnò a quegli allievi che realmente lavorarono con lui. Fu un vero pioniere in questo campo e il risultato della sua attività didattica fu un innalzamento del livello della liuteria e del restauro negli Stati Uniti, al punto che quel livello è ancor oggi insuperato.
I suoi colleghi hanno continuato la sua opera sia qui che in Europa. Per quanto riguarda la ricerca, nessuno prima di Sacconi ha eguagliato lo zelo con cui lui studiò il lavoro dei liutai classici italiani. Lo studio veramente minuzioso di circa i due terzi dell'opera di Stradivari gli permise di pubblicare il suo così prezioso libro: I 'segreti' di Stradivari. Nacque in lui anche un grande interesse per lo studio dei materiali usati dai liutai classici, e le sue scoperte riguardanti i materiali per la filettatura usati dai diversi liutai e nelle diverse scuole furono fedelmente catalogate e ampliate da Dario D'Attili, che di Sacconi fu senza dubbio l'allievo più devoto, l'assistente e il collaboratore di più lunga durata (35 anni).
Mi è stato chiesto in che modo Sacconi abbia influenzato il mio lavoro. La risposta è: "In tutti i modi." Mi ha aiutato a capire e ad apprezzare la grande tradizione classica italiana.»
[Hans Weisshaar. Los Angeles, 21 marzo 1984]
«Sacconi era l’oracolo per noi violinisti. Quando ci si incontrava tra colleghi e ci si chiedeva questo violino cos’è, cosa non è, la prima domanda era: “Sacconi l’ha visto? Cosa dice Sacconi?” Lui era l’ultima parola, era il vangelo, e non solo per noi, ma anche per tutti i suoi colleghi, e questo è anche più importante, perché di colleghi straordinari ce ne sono, però per tutti loro – soprattutto quando si parlava di Stradivari – era Sacconi che aveva l’ultima parola; c’era quindi questa enorme considerazione, veramente enorme; sia tra i miei che fra i suoi colleghi era un po’ una specie di mito, Sacconi era un mito.
E voglio ricordarlo così, come un grande faro, quasi un riferimento obbligato per musicisti e liutai.
Un grandissimo esperto ed un grande uomo, di una straordinaria umanità.»
[Salvatore Accardo. Cremona, 7 ottobre 1983]
«Io e mio padre scoprimmo Sacconi attraverso il suo lavoro; fu negli anni trenta che Zoltan Szekely, violinista ungherese che viveva in Olanda, venne a farci vedere il sosia del suo violino Stradivari, costruito da Sacconi. Dico «sosia» perché «copia» o «imitazione» sarebbero espressioni troppo comuni per descrivere questo violino stupendo, che faceva pensare a Stradivari non soltanto per l'aspetto esteriore, ma anche per quel qualcosa dello spirito di Stradivari che emanava dalla lavorazione. Anzi, certe sue caratteristiche vi erano ancor più evidenziate.
Entrambi eravamo entusiasti, ma non potevo certo immaginare che soltanto pochi anni dopo il mio banco da lavoro si sarebbe trovato di fianco al suo. Il grande esperto Emil Herrmann, che a quell'epoca prima della guerra operava sia a Berlino che a New York, aveva nel frattempo scoperto Sacconi e aveva fatto di tutto perché questi andasse a lavorare per lui a New York dopo un breve periodo nel suo laboratorio berlinese. Emil Herrmann cercava un assistente per quel laboratorio, e io fui molto orgoglioso quando, dopo la mia formazione a Mittenwald, a Mirecourt e da Charles Enel a Parigi, mi fu dato quel posto.
I più anziani si ricorderanno ancora la casetta «coquette» nella 57a Strada, larga come una sola stanza, alta soltanto tre piani più una soffitta. Lì era il regno di Emil Herrmann e vi avveniva ogni giorno un intenso scambio di esperienze. Da un lato Emil Herrmann faceva conoscere a Sacconi un gran numero di strumenti di Stradivari, dall'altro Sacconi compiaceva Emil Herrmann con restauri così coscienziosi, così rispettosi [dell'originale, n.d.t.] che nessun altro all'epoca li eguagliava. Questa collaborazione rese Sacconi in breve tempo un esperto grandissimo, e mise Emil Herrmann in condizione di offrire degli Stradivari perfettamente restaurati. E io, ragazzo di 21 anni, potei assistere a tutto ciò. Il bello era che entrambi, in modo uguale, partecipavano con il massimo di generosità le loro conoscenze e le loro scoperte. Questi furono gli anni in cui Sacconi scoprì che Stradivari faceva le «ff» partendo dall'interno e scoprì anche i diversi tipi di intarsio dei vari liutai. In breve, fu un periodo in cui l'orizzonte di tutti noi s'allargò ogni giorno di più grazie alle scoperte di Sacconi. E Sacconi cresceva in modo tale che dopo poco tempo si poteva dire che lui fosse praticamente Stradivari.»
[Guillaume Max Möller. Huizen, 10 luglio 1983]
«Simone Fernando Sacconi era un artigiano che attraverso un incessante lavoro ha portato la sua arte tanto vicino alla perfezione quanto solo la passione per il mestiere permette. Fedele, modesto nonostante la sua grande reputazione e la sua sapienza, e con la sua sensibilità latina, si può dire di lui con W. Shakespeare: "Gli elementi erano così amalgamati in lui che la Natura potrebbe alzarsi e dire al mondo intero: Questo era un uomo!"»
[Pierre Vidoudez. Ginevra, 1° luglio 1983]
«Sacconi è stato una personalità importante perché ha saputo stimolare lo sviluppo della liuteria contemporanea, e ne ha dato lui stesso degli esempi bellissimi, ma ha anche saputo trasmettere l'amore per i grandi del passato, ha saputo anche insegnare a tantissimi giovani violinisti che Guarneri, Stradivari, Bergonzi, Amati e tutti quanti devono essere ammirati, devono essere amati non soltanto come grandi liutai ma anche come manifestazione del genio umano, come prodotto di una grande civiltà. E sappiamo che per essere liutaio si deve essere artista, si deve essere anche uomo di scienza, di saggezza, di filosofia; sappiamo che applicando soltanto le leggi di fisica acustica non si costruiscono dei violini, che anche l'aspetto empirico è importante e che le regole esistono e naturalmente devono essere rispettate, ma che le eccezioni, le variabili sono tante. In questo senso e su questi temi Fernando Sacconi ha svolto negli Stati Uniti un'opera che io definirei apostolica; ha sviluppato il senso della qualità del suono e della sua facoltà di arrivare ai punti più lontani; raccomandava che ciascuno cercasse la possibilità di un suono grande, di un suono ampio, ma è sempre stato contro la forza, che naturalmente obbliga il violino a suonare con minore chiarezza. A questo proposito noi ci capivamo assai bene, perché sia lui che io siamo dell'opinione che il volume del suono aumenta con la grande qualità del suono stesso e non soltanto con la forza, con la pressione dell'arco.
Credo che il contributo dato alla filosofia del violino da Simone Fernando Sacconi sia stato importantissimo e in moltissimi casi lui ha dimostrato che è possibile far coesistere il rispetto della tradizione con l'ambizione di cercare vie nuove e possibilità nuove. Per fare cose importanti l'uomo in genere, l'artista, l'uomo di scienza, il poeta, il pittore, lo scultore ha bisogno di tranquillità, ha bisogno di concentrazione, ha bisogno di potersi isolare durante la preparazione di un lavoro impegnativo e Sacconi andava a Long Island, vicino alla città di New York, molto vicino al mare e ad una spiaggia bellissima, Jones Beach, e quando voleva ispirarsi, anziché rimanere nel suo atelier, andava a passeggiare; per me, il fatto di passeggiare anche da solo ha una funzione importantissima nella vita dell'artista, perché se la passeggiata la si fa vicino a un capolavoro, vicino a una bella natura, anche senza assaporare il miracolo, subito arriva però il momento dell'ispirazione. Anche in questo, riscontro delle affinità che mi hanno unito a Sacconi: la ricerca della bellezza, della natura, del pensiero concentrato.
Il contributo fondamentale di Simone Fernando Sacconi nel campo della musica e della liuteria è quello di essere stato una specie di ponte fra Cremona e tutti i liutai moderni, perché lui non diceva che si devono copiare i cremonesi – questo non è possibile – ma che si deve approfittare della bellissima esperienza del passato, che si devono ricercare le possibilità del futuro e che, nel presente, si devono miscelare le due possibilità, i due elementi.
Per Sacconi la liuteria era semplicemente una forma di vita.»
[Henryk Szeryng. Principato di Monaco, 24 giugno 1985]
«Farei torto a Sacconi se non riferissi della grande stima e dell'altissima considerazione che si avevano di lui nell'ambiente musicale. Era conosciuto da tutti, da Menuhin a Stern, a Francescatti, Brengola, Gulli, Accardo, Zukerman, Perlman, ecc. e da tutti era ritenuto il grande luminare, il grande professionista sia nel restauro che nella montatura degli strumenti antichi.
Proverbiale era la sua capacità di riparare, riportandoli a nuova vita, grandi capolavori del passato, con una abilità manuale straordinaria che era frutto sia della sua enorme esperienza che della sua eccezionale sensibilità e del suo grande amore per la creatività del proprio lavoro.
E riproporre oggi la figura di Sacconi credo equivalga innanzitutto a riproporre, nel contesto della nostra moderna società industriale, il valore centrale della creatività del lavoro, valore che ritengo debba accomunare tanto l'opera del liutaio quanto l'arte del violinista.»
[Uto Ughi. Venezia, 17 febbraio 1985]
«Ho conosciuto Simone Fernando Sacconi una ventina di anni fa, in occasione del mio primo giro di concerti in America, quando il Maestro era ancora da Wurlitzer alla 42a Strada. Sono stato subito affascinato dalla straordinaria personalità umana e professionale di Simone Sacconi, dalla conoscenza incredibile della liuteria antica e dalla bravura eccelsa nella creazione e nel restauro.»[Franco Gulli. Bloomington, Indiana, 5 luglio 1983]
«Ho una fotografia di Sacconi nella mia bottega, appesa dietro di me mentre lavoro. Lo chiamo il mio angelo protettore; lo so che sembra sciocco, ma io ho come delle conversazioni con lui, specialmente quando sono in difficoltà e gli dico qual è il mio problema.
In qualche modo sento che, con lui là, posso risolvere meglio il problema: è come avere una spalla su cui appoggiarsi. Se qualcosa va storto, mi giro e do la colpa a lui, poi penso a cosa lui avrebbe fatto in una situazione simile.
Cerco ancora di seguire i suoi ideali, di essere mentalmente elastico e di curare ogni dettaglio dei restauri che sto facendo nel modo che lui avrebbe adottato. Avevamo e abbiamo ancora una specie di relazione spirituale.»
[Carlos Arcieri. New York, 28 febbraio 1984]
«Sono sicuro che, se esiste un paradiso dei liutai, [Sacconi] siede ora alla destra di Antonio Stradivari e starà chiedendo a Giuseppe Guarneri del Gesù: "Perché eri un artigiano così poco accurato?"»
[Anthony Wrona. Buffalo, 1° maggio 1984]
THE STRAD
MASTER LUTHIER, SUPREME SCHOLAR
Special on Cremona and Simone Fernando Sacconi,


L'eredità del maestro italo-americano raccolta dagli artigiani di oggi: «Ha fatto rinascere l'artigianato artistico»
di Nicola Arrigoni
«La Provincia, quotidiano di Cremona»
Martedì 27 giugno 2023

Dalla liuteria alla musica nel segno
del grande Maestro Simone Fernando Sacconi
nel 50° anniversario della scomparsa
(1973-2023)
Cremona, Museo del Violino
24 giugno - 1° ottobre 2023

A 50 anni dalla scomparsa
un momento di riflessione per ripercorrere
la storia e l'arte del grande Maestro
di Maria Cira Vitiello
Milano, 6 giugno 2023



Simone Fernando Sacconi
Simone Fernando Sacconi
Viola tenore costruita dal Maestro. New York, 1934.
Foto © Claudio Rampini
Padre adottivo dei giovani liutai.
"Fernando Sacconi creò il metro col quale tutti gli altri furono misurati, e ci sono moltissimi liutai e violinisti che debbono le loro carriere e le loro conoscenze alla sua generosità. E così la sua memoria continua a vivere dentro noi tutti." (New York, 19 febbraio 1984) Foto © Getty Images



Pablo Casals e Simone Fernando Sacconi
Simone Fernando Sacconi
A destra nella foto:
il Maestro Sacconi durante i lavori preparatori della grande mostra del «Bicentenario Stradivariano», allestita a Cremona, Palazzo Cittanova, dal maggio all'ottobre del 1937.
A sinistra nella foto: il professor don Illemo Camelli, pittore cremonese e all'epoca direttore dei Musei Civici di Cremona.
"A Simone Sacconi con i miei sinceri ringraziamenti e i più cordiali saluti".
"Bene, debbo congratularmi con Lei per il Suo lavoro. Sono molto felice del violoncello.
La sonorità, nonostante sia un po' diversa da prima, è comunque meravigliosa."
(Pablo Casals, Molitg-les-Bains, Francia, 7 giugno 1958)
Il famoso direttore d'orchestra fu grande amico e grande estimatore di Sacconi.

Prefazione del professor Alfredo Puerari, direttore dei Musei Civici di Cremona, al libro «I 'segreti' di Stradivari» di Simone Fernando Sacconi. Cremona, 1972.
Il Maestro Sacconi ha conosciuto, per lavoro e amicizia personale, alcuni fra i più grandi musicisti del suo tempo: Casals, Kreisler, Enescu, Heifetz, Elman, Cassadò, Huberman, Flesch, Busch, Francescatti, Feuermann, Milstein, Piatigorski, Zimbalist, Salmond, Fournier, Szigeti, Stern, Menuhin, Oistrach, Ricci, Szeryng, Rostropovich, Primrose, Rose, Perlman, Accardo, Ughi, Zukerman, Du Prè e tanti altri.
Rapporti ha intrattenuto anche con i maggiori compositori e direttori d'orchestra del tempo, da Strauss a Debussy, Zandonai, Respighi, Casella, Mascagni, Pizzetti e Toscanini.

«Al M° Simone Fernando Sacconi, benemerito dell'arte liutaria, sapiente divulgatore dei segreti di Antonio Stradivari, il Consiglio Comunale di Cremona, grato e riconoscente, decreta la cittadinanza onoraria»
La cerimonia si è svolta nella Saletta dei Matrimoni, dove sono esposti i cimeli della scuola liutaria cremonese. Erano presenti gli assessori, i capigruppo consiliari, personalità del mondo della cultura cremonese, i dirigenti ed i responsabili della Scuola internazionale di liuteria e della Scuola di paleografia musicale nonché il Cittadino onorario Walter Stauffer.
Tratteggiata dal Sindaco la figura del celebre maestro
Cremona, Palazzo Comunale
11 novembre 1972
Nelle foto, dall'alto:
► Il Maestro Sacconi mentre riceve dal Sindaco di Cremona, sen. Emilio Zanoni, il Decreto di conferimento della Cittadinanza onoraria. Foto © Archivio Bissolotti
► Il Decreto di conferimento.


Mostra di strumenti a corda e archi celebrativa
del settantesimo compleanno
del Maestro Simone Fernando Sacconi
New York City 1966
Nella foto sopra:
Fra i presenti all'inaugurazione prestigiosi amici e colleghi di Sacconi: Isaac Stern, Étienne Vatelot, Lee Wurlitzer, Dario D'Attili e molte altre personalità del mondo della musica e della cultura.

La liutaia WANNA ZAMBELLI
e il Maestro Sacconi
Nella foto:
Wanna Zambelli e il maestro liutaio Francesco Bissolotti
Cremona 1980

di Claudio Rampini
Nella foto: Violoncello del Maestro Sacconi. Roma, 1927

Già in campo diverse iniziative per celebrare i cinquant’anni dalla morte del liutaio. Accardo: "Era il vangelo"
di Nicola Arrigoni
«La Provincia» di Cremona
martedì 9 agosto 2022
Nella foto:
Il Maestro Sacconi intento alla sgrossatura del
contorno del fondo di uno strumento.

diClaudio Rampini
Da: «Amadeus / Il mensile della grande musica»
Milano, ottobre 2022

Che cosa c'è di più bello di un quartetto di Beethoven?
La risposta non può che essere una sola: un quartetto suonato bene.
Testo e foto: Claudio Rampini
da «Il Portale del Violino»
Robin Ashwell (viola Sacconi 1934) e Cara Berridge (violoncello Nicolò Gagliano 1781)








Simone Fernando Sacconi
Violoncello costruito dal Maestro (Roma, 1927)
Lo strumento è conservato nel Museo degli Strumenti Musicali dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Roma.
Foto: © Claudio Rampini

Testimonianze sul Maestro Sacconi
La vita e l'opera del Maestro
nelle testimonianze dei più famosi liutai, restauratori, esperti e musicisti che lo hanno conosciuto

Simone Fernando Sacconi
nel racconto della moglie
Teresita Pacini
Point Lookout, Long Island, NY
29 febbraio 1984
Dal libro:
«Dalla liuteria alla musica:
l'opera di Simone Fernando Sacconi»
Nella foto:
Simone Fernando Sacconi
Charles Beare
Liutaio, restauratore ed esperto
Londra, 4 luglio 1985

Introduzione al libro:
«From Violinmaking to Music: The Life and Works of Simone Fernando Sacconi»
Nella foto:
La copertina del libro
(English version)
Link: Charles Beare
Francesco Bissolotti
Liutaio
Cremona, 26 giugno 1985

Dal libro:
«Dalla liuteria alla musica: l'opera di Simone Fernando Sacconi»
Nella foto:
La copertina del libro
(versione italiana)
Link: Francesco Bissolotti
Lee Wurlitzer
Ex Presidente della ditta Rembert Wurlitzer
New York, 29 aprile 1985

Dal libro:
«Dalla liuteria alla musica: l'opera di Simone Fernando Sacconi»
Nelle foto (dall'alto):
√ A destra, il Maestro Sacconi con la signora Lee Wurlitzer (al centro) e la figlia Marianne (seconda da sinistra).
La signora Wurlitzer è diventata Presidente della ditta Rembert Wurlitzer di liutai e commercianti in strumenti antichi dopo la morte di suo marito Rembert, che aveva fondato la società a New York nel 1949. La collaborazione fra Rembert Wurlitzer e Fernando Sacconi aveva portato la ditta a fama mondiale e ne aveva fatto il punto d'incontro dei più famosi musicisti nel campo degli strumenti ad arco. Come Presidente, la signora Wurlitzer si è distinta per aver concluso la più grande transazione mai fatta, quella dei preziosi violini della Collezione Hottinger.
√ Rembert Wurlitzer, Fondatore e Presidente della omonima prestigiosa Casa di violini di New York, nella quale Sacconi ha lavorato per oltre vent'anni. Dopo la morte del Maestro, la ditta ha cessato la propria attività.
√ Da Wurlitzer al 120 della 42a Strada Ovest a New York.
In prima fila, da sinistra: Simone Fernando Sacconi, Rembert Wurlitzer e Dario D'Attili.
In seconda fila, da sinistra: René A. Morel, Mario D'Alessandro, John Roskoski, Tommy Bertucca, William Salchow, Hans J. Nebel e Frank Passa.
Link: Rembert Wurlitzer Co.


Marianne Wurlitzer
Ex Vice-Presidente della ditta Rembert Wurlitzer
New York, 11 luglio 1985

Dal libro:
«Dalla liuteria alla musica: l'opera di Simone Fernando Sacconi»
Il maestro Sacconi con Marianne Wurlitzer, figlia di Rembert e Lee Wurlitzer.
Nella foto:
Link: Rembert Wurlitzer Co.

Il Maestro Sacconi adorava il sommo liutaio. A Stradivari ha dedicato una vita intera di studi e ricerche, i cui risultati ha documentato con dovizia di particolari nel libro «I 'segreti' di Stradivari».
«I 'segreti' di Stradivari» è stato l'ultimo regalo che Fernando Sacconi ha fatto alla sua professione, un resoconto dettagliato di come Stradivari costruiva i suoi impareggiabili strumenti, ed è diventato quasi una bibbia.
Il metodo ivi descritto è, io credo, certamente quello di Stradivari e quasi certamente il migliore, ma Sacconi si sarebbe dispiaciuto per quelli che lo seguono ciecamente presumendo che il loro risultato sia inevitabilmente buono. Egli ha raggiunto il suo alto livello ed è diventato il grande personaggio che era mettendo in dubbio tutto, seguendo il proprio istinto e decidendo con la propria testa, ricercando sempre un modo migliore per fare le cose e un risultato migliore. Antonio Stradivari stesso difficilmente può essere stato diverso.
[Charles Beare, Londra, 4 luglio 1985]
Lo strumento è conservato nel prestigioso Museo del Violino di Cremona, meta di migliaia di visitatori ogni anno, e viene suonato in audizioni, concerti e performance di celebri violinisti nell'Auditorium «Giovanni Arvedi» dello stesso Museo, sala di superba bellezza e la cui perfetta acustica è lodata in tutto il mondo.
Link: Museo del Violino
Il Maestro Sacconi
nelle testimonianze di alcuni dei più grandi Musicisti
che lo hanno conosciuto
(in ordine alfabetico)
Salvatore Accardo
Violinista
Cremona, 7 ottobre 1983

Dal libro:
«Dalla liuteria alla musica: l'opera di Simone Fernando Sacconi»
Nella foto: Il violinista Salvatore Accardo
Immagine biografieonline.it
Link: Salvatore Accardo
Amedeo Baldovino
Violoncellista
Firenze, 21 giugno 1985

Dal libro: «Dalla liuteria alla musica: l'opera di Simone Fernando Sacconi»
Da sinistra nella foto:
Il violinista Renato Zanettovich, il pianista Dario De Rosa
e il violoncellista Amedeo Baldovino.
Link: Trio di Trieste
Pina Carmirelli
Violinista
Roma, 11 giugno 1985

Pina Carmirelli
e il Maestro Sacconi
Dal libro:
«Dalla liuteria alla musica: l'opera di Simone Fernando Sacconi»
Nella foto:
La violinista Pina Carmirelli
Link: Pina Carmirelli
Pablo Casals
Violoncellista
Molitg-les-Bains (Pyr. Or.), Francia, 7 giugno 1958

Nella foto:
Il violoncellista Pablo Casals
Immagine: Photo Researchers by Getty Images
Link: Pablo Casals
Dal libro:
«Dalla liuteria alla musica: l'opera di Simone Fernando Sacconi»
Piero Farulli
Violista
Fiesole, 7 giugno 1985

Piero Farulli
e il Maestro Sacconi
Dal libro:
«Dalla liuteria alla musica:
l'opera di Simone Fernando Sacconi»
Nella foto:
Il violista Piero Farulli
Da: www.controradio.it
Link: Piero Farulli
Rocco Filippini
Violoncellista
Lugano, 23 ottobre 1983

Rocco Filippini
e il Maestro Sacconi
Dal libro:
«Dalla liuteria alla musica: l'opera di Simone Fernando Sacconi»
Nella foto:
Il violoncellista
Rocco Filippini
©Cosimo Filippini 2009
Link: Rocco Filippini
Pierre Fournier
Violoncellista
Salonicco, 21 gennaio 1984

Nella foto: Il violoncellista Pierre Fournier
Immagine: Getty Images
Link: Pierre Fournier
Dal libro:
«Dalla liuteria alla musica: l'opera di Simone Fernando Sacconi»
Zino Francescatti
Violinista
La Ciotat, 20 giugno 1985

Zino Francescatti
e il Maestro Sacconi
Dal libro:
«Dalla liuteria alla musica: l'opera di Simone Fernando Sacconi»
Nella foto:
Il violinista Zino Francescatti
www.britannica.com
Link: Zino Francescatti
Joseph Fuchs
Violinista
New York, 4 marzo 1984

Dal libro:
«Dalla liuteria alla musica: l'opera di Simone Fernando Sacconi»
Nella foto:
Violino di Antonio Stradivari
«The Penny». Cremona, 1700 circa.
Link: Joseph Fuchs
Christie's Images / Artothek / Archivi Alinari.
Carlo Maria Giulini
Violista e Direttore d'orchestra
Milano, 18 giugno 1985

Carlo Maria Giulini
e il Maestro Sacconi
Dal libro:
«Dalla liuteria alla musica: l'opera di Simone Fernando Sacconi»
Nella foto:
Carlo Maria Giulini e la World Philarmonic Orchestra
(Photo by Jacques Langevin / Sygma via Getty Images)
Link: Carlo Maria Giulini
Franco Gulli
Violinista
Bloomington, Indiana
5 luglio 1983

Franco Gulli
e il Maestro Sacconi
Dal libro:
«Dalla liuteria alla musica: l'opera di Simone Fernando Sacconi»
Nella foto:
Il violinista Franco Gulli
pixnet.net
Link: Franco Gulli
Yehudi Menuhin
Violinista
Londra, 19 gennaio 1984

Dal libro:
Nella foto:
Il violinista Yehudi Menuhin
Immagine: Getty Images
Link: Yehudi Menuhin
«Dalla liuteria alla musica: l'opera di Simone
Fernando Sacconi»
Ruggiero Ricci
Violinista
Harrogate, 7 agosto 1985

Ruggiero Ricci
e il Maestro Sacconi
Dal libro:
«Dalla liuteria alla musica:
l'opera di Simone Fernando Sacconi»
Nella foto:
Violinist Ruggiero Ricci
Playing on April 25, 1977 in New York, New York
(Photo by Santi Visalli/Getty Images).
Link: Ruggiero Ricci
Leonard Rose
Violoncellista
New York, 19 gennaio 1984

Dal libro:
«Dalla liuteria alla musica: l'opera di Simone Fernando Sacconi»
Nella foto:
Il violoncellista Leonard Rose.
Photo by Erich Auerbach / Getty Images.
Link: Leonard Rose
Alexander Schneider
Violinista
New York, 26 gennaio 1984
Alexander Schneider e
il Maestro Sacconi
Dal libro:
«Dalla liuteria alla musica: l'opera di Simone Fernando Sacconi»
Nelle foto (dall'alto):
√ Il violinista Alexander Schneider, con firma autografa.
Da letravivalivros.com.br
√ Da sinistra, nella foto:
Il violinista Alexander Schneider, il violoncellista Pablo Casals
e il Maestro Sacconi.
Link:Alexander Schneider

Isaac Stern
Violinista
New York, 19 febbraio 1984

Dal libro:
«Dalla liuteria alla musica: l'opera di Simone Fernando Sacconi»
Nella foto:
Il violinista Isaac Stern.
Immagine: Getty Images
Frank Micelotta Archive
Link: Isaac Stern
Principato di Monaco
24 giugno 1985

Henryk Szeryng
e il Maestro Sacconi
Dal libro:
«Dalla liuteria alla musica: l'opera di Simone Fernando Sacconi»
Nella foto:
Il violinista Henryk Szeryng
Image by Getty Images
Link: Henryk Szeryng
Uto Ughi
Violinista
Venezia, 17 febbraio 1985

Nella foto:
Dal libro:
«Dalla liuteria alla musica: l'opera di Simone Fernando Sacconi»
Il violinista Uto Ughi.
Immagine: biografieonline.it
Link: Uto Ughi
Renato Zanettovich
Violinista
Trieste, 7 giugno 1985

Renato Zanettovich
e il Maestro Sacconi
Dal libro:
«Dalla liuteria alla musica: l'opera di Simone Fernando Sacconi»
Nella foto: Il violinista Renato Zanettovich
Immagine: Marco Zanettovich
Link: Renato Zanettovich

Nella foto sotto:
Veduta della baia di Long Island.
Nella foto, da sinistra:
Dario D'Attili, il Maestro Sacconi, Vahakn Nigogosian
e Charles Beare.
A destra, in primo piano: Mario D'Alessandro.
Immagine iStock

Il Maestro Sacconi
nelle testimonianze di alcuni dei suoi più prestigiosi allievi e colleghi
(in ordine alfabetico, su Pc e tablet)


New York, 28 febbraio 1984
Londra, 4 luglio 1985


New York, 2 marzo 1984
Nutley, New Jersey, 18 luglio 1985


Dumont, New Jersey, 6 marzo 1984
New York, 29 marzo 1984


Parigi, 29 agosto 1983
Huizen, 10 luglio 1983


Harrington Park, 19 settembre 1983
New York, 31 agosto 1983


San Francisco, 10 marzo 1984
New York, 1 marzo 1984


New York, 10 giugno 1985
New York, 9 luglio 1985


Old Tappan, New Jersey, 16 giugno 1985
Ginevra, 1° luglio 1985


Buffalo, 1° maggio 1984
Los Angeles, 21 marzo 1984

Sesto Rocchi
e il Maestro Sacconi
Dall'Autobiografia del liutaio Sesto Rocchi (1909 – 1991)
David Segal
Liutaio e restauratore
New York, 3 marzo 1984

David Segal
e il Maestro Sacconi
Dal libro:
«Dalla liuteria alla musica: l'opera di Simone Fernando Sacconi»
Da sinistra nella foto:
Il Maestro Sacconi,
David Segal e Francesco Bissolotti
Link: David Segal Violins
Andrea Mosconi
Conservatore della Collezione dei Violini del Palazzo Comunale di Cremona
Cremona, 28 luglio 1985

Dal libro:
«Dalla liuteria alla musica: l'opera di Simone Fernando Sacconi»
Da sinistra nella foto:
Il Maestro Sacconi con il professor Andrea Mosconi
Wanna Zambelli
Liutaia e insegnante alla Scuola Internazionale di Liuteria di Cremona
Cremona, 29 giugno 1985

Wanna Zambelli
e il Maestro Sacconi
Testimonianza tratta dal libro
«Dalla liuteria alla musica:
l'opera di Simone Fernando Sacconi»
Nella foto in alto:
La liutaia Wanna Zambelli
Cremona, 1983
Nella foto al centro:
La liutaia Wanna Zambelli
riceve dal Sindaco di Cremona Emilio Zanoni
la medaglia d'oro con targa del Premio
«Simone Fernando Sacconi»
alla V Biennale Nazionale degli Strumenti ad Arco
Cremona, 21 settembre 1973
Foto tratta dal libro
«Simone Fernando Sacconi. Liutaio, restauratore ed esperto fra i massimi del Novecento»
pubblicato in occasione del 50° anniversario
della morte del Maestro
Cremona, giugno 2023
© Archivio Zambelli
Nella foto in basso:
Copertina del libro
«Simone Fernando Sacconi. Liutaio, restauratore ed esperto fra i massimi del Novecento»
presentato ufficialmente
nell'Auditorium «Giovanni Arvedi» del Museo del Violino
Cremona, 25 giugno 2023
Link: Wanna Zambelli



Testimonianza tratta dal libro
«Dalla liuteria alla musica:
l'opera di Simone Fernando Sacconi»
Cremona
Aclap (Associazione Cremonese Liutai Artigiani Professionisti) - 4 dicembre 1985
Nella foto: «La bottega del liutaio», dalla mostra Aclap «Liuteria classica: un metodo. Stradivari e la Scuola cremonese»
Leggi:
Simone Fernando Sacconi ita
Read:
Simone Fernando Sacconi en


La casa originale era un po' diversa, ma è commovente vedere il posto dove il grande Maestro ha vissuto e ha avuto il suo laboratorio privato per tanti anni, fino alla morte avvenuta il 26 giugno 1973.
Foto inviata da Michael Köberling in data 8 gennaio 2023.

Raccolte nel libro:
«Dalla liuteria alla musica: l'opera di Simone Fernando Sacconi»
Sezioni:
Introduzione
Liutai, restauratori ed esperti
Musicisti / Collezionisti, studiosi e amatori
Colophon e Ringraziamenti
In memoria di Simone Fernando Sacconi
nel 50° anniversario della morte
www.simonefernandosacconi.it
Simone Sacconi (pointhistorical.org)
Cremona - Museo del Violino
Simone Fernando Sacconi
Cremona
Washington, D.C.
Library of Congress
The STRAD
Cremona Museo del Violino dedicates room to Simone Sacconi
London, 9 October 2023
Archi Magazine
Simone Fernando Sacconi, il gigante della liuteria
Firenze
OPAC - Biblioteca nazionale di Firenze (sbn.it)
Corriere della Sera
«Italians»
di Beppe Severgnini
50° Anniversario della morte del liutaio italo-americano Sacconi
Il Giornale.it
Scenari dell'arte / il Blog di Carlo Franza
Simone Fernando Sacconi tra i massimi della liuteria del Novecento.
Un ricordo nel prossimo 50mo anniversario della morte
Il Giornale della Musica
Un nuovo sito web per Simone Fernando Sacconi
Amadeus
Il mensile della grande musica
La lezione attuale di Simone Fernando Sacconi
ANSA.it
Cremona rende omaggio al genio della liuteria Sacconi - Lombardia - ANSA.it
Libero
Il liutaio che riportò lo «Stradivari» a Cremona
Archi Magazine
Un sito web a testimonianza dell'arte liutaria di Simone Fernando Sacconi
CremonaSera
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