di Elia Santoro
«La Provincia» di Cremona
28 giugno 1973
Simone Fernando Sacconi, liutologo
di fama internazionale, cittadino onorario di Cremona e appassionato studioso
della liuteria classica, è morto a New York, per un improvviso
malore, all'età di 78 anni. La notizia, giunta in città attraverso un
telegramma della moglie Teresita Pacini, ha lasciato costernati tutti coloro
che lo hanno ben conosciuto, ammirandone le doti di artista e di liutaio, e che
con lui avevano collaborato per molti anni per rendere sempre più nota e più
apprezzata l'arte degli antichi maestri cremonesi.
Fernando Sacconi era stato, ancora
una volta, a Cremona nell'autunno scorso per portare a termine il libro «I ‘segreti’
di Stradivari» che sta ottenendo in tutto il mondo un grande successo. È la
sola pubblicazione che Sacconi abbia portato a termine, rendendo noti,
finalmente, l'arte e il genio di Antonio Stradivari attraverso la sua più che sessantennale
esperienza liutaria fatta quasi interamente presso la casa Wurlitzer di New York.
Nota in tutto il mondo, la sua
bottega di New York era considerata come un porto di mare che ospitava violini
celebri in avaria. Tutti gli Stradivari, gran parte degli Amati, i Guarneri del
Gesù, i Bergonzi, i Guadagnini e i Gasparo da Salò sono passati, almeno una
volta, sotto le sue mani e sono stati sottoposti alle amorose cure del grande chirurgo.
Sacconi, oltre che liutaio, era un perfetto restauratore. Ha ridato la vita a
decine e decine di strumenti ad arco, ha riconosciuto l’autenticità di qualche
centinaio di violini. Per questo lungo, appassionante, meticoloso e difficile
mestiere, Sacconi si era talmente impadronito dell’arte di Stradivari che egli
si considerava la copia conforme del grande cremonese.
Tutti i «segreti» (metteva sempre
le virgolette quando pronunciava questa parola) gli erano noti da decenni e desiderava
che qualcuno li ereditasse per tramandare l'eccelsa arte non più né imitata,
né superata. Da qui nacque l’idea del libro, un testo che sarà destinato a far
ricordare per sempre Sacconi, un maestro che, alla timidezza naturale,
aggiungeva la modestia e la riservatezza. Con la collaborazione del professor Alfredo Puerari, del dottor Bruno Dordoni e del professor Andrea Mosconi, è
stato possibile giungere alla pubblicazione, grazie anche al validissimo
contributo della Libreria del Convegno che si è assunta oltretutto l’impegno
della diffusione. Sacconi stava già provvedendo alla traduzione inglese (in
seguito sarebbe venuta anche quella francese), ma il destino gli ha fermato la
mano sulle prime trenta pagine.
Lo ricordano in molti, qui a
Cremona, presso la Scuola internazionale di liuteria, dove aveva tenuto parecchie
lezioni, lo ricordano i maestri liutai, i molti amici che egli amava come se
fossero della sua famiglia. Era sempre accanto alla sua adorata Teresita che
era, oltre che moglie, anche confidente, segretaria, consolatrice, amica. Il
sindaco Zanoni, durante una bella e commovente cerimonia svoltasi nel Salone
dei Quadri del palazzo comunale (in realtà si tratta della Saletta dei Matrimoni, ndr), gli aveva conferito la cittadinanza onoraria
perché Sacconi, sebbene romano di nascita e cittadino americano, si sentiva,
prima di tutto, un cremonese.
A Cremona, come egli sovente
ripeteva, si sentiva a casa sua, in compagnia di Antonio Stradivari; i mesi più
belli sono stati appunto quelli trascorsi all’ombra del Torrazzo. Ci veniva per le sue vacanze, ma in realtà veniva a lavorare, per conoscere sempre
più profondamente il mondo nel quale gli antichi liutai vissero e produssero. E
quando, neppure una ventina di giorni fa, i responsabili della Scuola internazionale
di liuteria lo invitarono a presiedere la commissione giudicatrice della quinta
mostra biennale liutaria del prossimo settembre, egli rispose immediatamente,
con entusiasmo e con gioia. Non cercava di meglio.
Ancora una volta il destino non
ha permesso che questo suo desiderio potesse avverarsi. Ne aveva molti altri di
desideri, tutti rimasti irrealizzati. Voleva, per esempio, che Cremona ritornasse ad
essere quel centro propulsore che fu per oltre 250 anni tra il XVI e il XVIII
secolo; che da Cremona partissero i moderni maestri liutai; che Cremona finalmente e definitivamente diventasse la maestra della liuteria. Ora lui ci ha lasciato insegnamenti,
esperienze, prove e saggi che non potranno più essere dimenticati.
Simone Fernando Sacconi si ispirava incondizionatamente alla lezione di Antonio Stradivari, del quale voleva che si
sapesse tutto: dell’artista, però, e non del mago, come ci aveva diversamente
tramandato la letteratura ottocentesca. Il professor Puerari, nella prefazione al
libro, ci ha lasciato una bella biografia di Sacconi e, se ben poco c’era da
dire della sua vita privata, moltissimo c’era da dire, invece, della vita del
liutologo. “Bastano un paio d’ore della sua compagnia – scrive Puerari – per
essere contagiati sull’argomento”. Lo sapevano tutti a Cremona. Nonostante l’età,
la pressione alta che spesso lo angustiava, Sacconi viaggiava, lavorava ai violini,
studiava, andava per la campagna del Cremonese in cerca dei legni, delle piante,
delle erbe usati da Stradivari.
Oltre al libro dei «segreti» Sacconi ha messo a disposizione degli studiosi anche il «Catalogo dei cimeli
stradivariani» del Museo «Ala Ponzone». È un catalogo che va oltre l’arida
elencazione di forme, di arnesi, di attrezzi.
Fernando Sacconi ci ha lasciato
all’improvviso e in silenzio, come avvenne per Antonio Stradivari nel 1737, ma
da lui intere generazioni di appassionati e di studiosi hanno ereditato un
bagaglio infinito di nozioni e di conoscenze che serviranno a perpetuare ai
posteri l’arte della liuteria. Egli ha anche validamente contribuito, con le
amministrazioni locali (Ente del Turismo, Comune) e privati cittadini, affinché
tre pregevoli cimeli di Andrea e Nicolò Amati e di Antonio Stradivari
ritornassero, dopo secoli, nella loro patria di origine, testimonianza viva e reale
della tradizione che non si è più spenta, anche se non più uguagliata.
La Scuola internazionale di
liuteria, i collaboratori del libro e gli amici hanno inviato telegrammi di
condoglianze alla signora Teresita; anche noi le esprimiamo la più commossa
partecipazione al suo grande dolore.
© 2023 - In ricordo di Simone Fernando Sacconi nel 50° Anniversario della morte