Il Maestro Sacconi
nella testimonianza del liutaio e restauratore
John A. Roskoski


New York, 9 luglio 1985

Nacqui da genitori polacchi a Simpson, in Pennsylvania, il 26 giugno 1918. Mio padre suonava il violino; morì in un incidente in una miniera di carbone quando avevo solo un anno e mezzo. Crebbi col mio patrigno, un ebanista, e questo fatto mi portò al lavoro del legno. Sin dall'età di otto anni studiai il violino, ma il mio interesse principale era di fare strumenti. Suonai e lavorai nelle miniere di carbone fino alla seconda guerra mondiale.

Dopo il mio ritorno nel 1946, entrai nella Ditta Wurlitzer come apprendista nella costruzione e riparazione di strumenti. Lì, negli anni '50, Sacconi si unì a noi. Lavorare nella stessa stanza con Sacconi per circa 18 anni fu un periodo meraviglioso della mia vita. Impartiva liberamente molto del suo enorme sapere a tutti noi della bottega.

Molte parole sono state scritte sulla sua grandezza nella costruzione, nella riparazione e nella verniciatura degli strumenti, ma aveva anche altri interessi, come la caccia, la pesca, i funghi, la fotografia, ecc. Molte volte Sacconi dava appuntamento ad alcuni di noi per incontrarci alle 4 o alle 5 di mattina per andare a Staten Island a raccogliere funghi. Con le borse piene, tornavamo alla bottega in tempo per il lavoro. E per anni, tornando a casa dopo il lavoro, andava a pesca e prendeva pesci persici striati, li puliva, li impacchettava nel ghiaccio e li portava al lavoro la mattina dopo per darli a tutti noi della bottega da portare a casa. Nel suo orto coltivava anche molta frutta e verdura, che ci dava da portare a casa. Si interessava moltissimo di tutti i nostri figli e non li dimenticava mai durante le feste.

Era una persona molto calorosa, che viveva dello studio e dell'opera di Stradivari. Poteva parlare per ore delle tecniche e delle opere di Stradivari. Con la sua scomparsa, il mondo dei violini ha perso uno dei suoi più grandi personaggi.

New York, 9 luglio 1985

Tratto dal libro: «Dalla liuteria alla musica: l’opera di Simone Fernando Sacconi», presentato il 17 dicembre 1985 alla Library of Congress di Washington, D.C. (Cremona, ACLAP, prima edizione 1985, seconda edizione 1986, pagg. 80-81 - Italian / English).