Il Maestro Sacconi
nella testimonianza del liutaio e restauratore
Mario D'Alessandro

Nutley, 18 luglio 1985


Lavorai per la ditta Rembert Wurlitzer come liutaio apprendista in base al G. I. Bill [legge per i soldati statunitensi, n.d.t.], nel 1948. Fui scelto per lavorare da Wurlitzer tra molti candidati. Poco tempo dopo, anche Simone Fernando Sacconi, il più grande liutaio, venne a lavorare da Wurlitzer. Così, Sacconi divenne il mio maestro, prendendomi «sotto la sua ala» e insegnandomi tutto ciò che c'era da sapere sulla costruzione degli strumenti ad arco e sul restauro. Costruii il mio primo violino – la copia di uno Stradivari – sotto la sua direzione. Sacconi mi insegnò anche come fare la copia esatta di un'etichetta di Stradivari, però con il mio nome: Mario F. D'Alessandro.

Il mio secondo violino, fatto anch'esso sotto la direzione di Sacconi, fu esposto alla mostra commemorativa del suo 70° compleanno. Il violino allora non era ancora verniciato, ma Sacconi voleva che il mio strumento fosse esposto perché lo ammirava tanto. Lui stesso mi diede la vernice necessaria per completarlo in tempo per la mostra.

Sacconi ha trattato più strumenti di Stradivari di qualsiasi altro liutaio al mondo. Era considerato il «Maestro» da tutti i più famosi violinisti del mondo della sua epoca.

Era un eccellente insegnante – desideroso di insegnare a chiunque mostrasse un interesse genuino per i modi e i metodi della liuteria italiana. Era un uomo di molti talenti e interessi.

Esperto di melodramma, ci illustrava le opere mentre noi le ascoltavamo alla radio. Oltre che di liuteria, era esperto di fotografia, di raccolta di funghi selvatici e di pesca d'alto mare. Spesso ci mostrava delle mappe del mondo marino, spiegandoci dove si pescava il pesce migliore. Andavamo tutti quanti insieme a lui alla pesca d'alto mare a Long Island. Ho una fotografia che è stata scattata su un peschereccio d'alto mare. Nella foto, da sinistra a destra sono: Dario D'Attili, Simone Fernando Sacconi, Vahakn Nigogosian, Charles Beare, Hans J. Nebel, René Morel e, al centro, Mario D'Alessandro.

Secondo me, Sacconi è stato il più grande maestro di tutti i tempi, e mi considero estremamente fortunato d'essere stato suo allievo.

Nutley, 18 luglio 1985

Tratto dal libro: «Dalla liuteria alla musica: l’opera di Simone Fernando Sacconi», presentato il 17 dicembre 1985 alla Library of Congress di Washington, D.C. (Cremona, ACLAP, prima edizione 1985, seconda edizione 1986, pag. 84 - Italian / English).